il territorio

La terra dei contrasti per un’armonia di sapori.

L’Abruzzo forte e gentile è metafora di un paese, come l’Italia, che ha in sé una varietà paesaggistica unica al mondo.

Così questa terra custodisce aspri territori montuosi, che si susseguono ora incontrandosi, ora convergendo fino al mare, strette gole fluviali che a fatica consentono l’esplorazione interna, morbide colline degradanti verso il mare, arenili ampi e sabbiosi della costa settentrionale, brulicanti di vita nella stagione balneare ed avvolti dalla tenera coltre nevosa nei mesi invernali.

Una terra ricca di contrasti che sa sorprendere di continuo chi ha la fortuna di soggiornarvi e che ha mantenuto intatte gran parte delle sue aree verdi, con la più alta percentuale di superficie sottoposta a protezione ambientale dell’intera penisola. Il 30% del territorio regionale è infatti destinato a parchi e riserve di vario tipo, che rendono ovvia la centralità del patrimonio naturale nelle risorse locali.

Lunga ed antica è la tradizione dell’allevamento che, già cantata nei sublimi versi dannunziani, si è perpetrata fino all’età moderna con il secolare rito della transumanza. La dedizione agli animali, la loro cura e la produzione di alimenti genuini hanno dettato in passato i ritmi della vita spesso dura dei pastori, ma hanno anche contribuito a rendere il patrimonio gastronomico locale uno dei più ricchi e antichi d’Italia.

L’Abruzzo è anche una terra generosa di vegetazione selvatica che offre ai pascoli la continua possibilità di alimentarsi in modo naturale, restituendone poi i sapori nei prodotti che arricchiscono la cucina locale.
È di questi luoghi che il maiale nero assorbe tutta l’essenza, con un allevamento estensivo semi-brado che gli consente di nutrirsi dei frutti genuini della terra e che rendono le sue carni l’essenza pura di un gusto inconfondibile, quello forte e gentile di un Abruzzo tutto ancora da scoprire.

L'allevamento

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